Narcisismo e perversione relazionale nella coppia

Sono sempre più frequenti le richieste di aiuto professionale in cui è presente un malessere legato a impotenza, confusione e disperazione derivante da un tipo di relazione disfunzionale nella coppia: narcisismo e perversione sono le parole chiave.

Esiste un narcisismo sano e adattivo che rappresenta il normale amore per se stessi e l’egocentrismo è compensato da empatia, generosità e altruismo; ma quando i livelli di narcisismo sono estremi diventa un modo di essere che allontana da un contatto intimo e di mutuo scambio con le altre persone.

La perversione si manifesta in situazioni in cui c’è un evidente uso del potere in senso distruttivo: il più forte tende a distruggere il più debole provando piacere in assenza di sensi di colpa.

Il narcisista perverso si approfitta dell’amore altrui a scopo egoistico e per compiacersi; ha bisogno dell’altro per sé e non per un moto affettivo. Solitamente ha subito esperienze traumatiche di rifiuto e strumentalizzazione non elaborate, la cui conseguenza è l’attuazione di una modalità relazionale disfunzionale e distruttiva per il partner: un oggetto da tenere sotto controllo e usare per i propri scopi.

Una relazione perversa è caratterizzata da un tipo di maltrattamento psicologico agito da un componente a danno dell’altro che, pur soffrendo, non riesce a staccarsi dal rapporto distruttivo caratterizzato da un’altalena emotiva in cui dalla salita in paradiso (passione, esaltazione) si passa alla discesa nell’inferno (rabbia, disperazione). Vi è una sorta di sottomissione psicologica rispetto al manipolatore che agisce in modo da spingere l’altro a stare al suo gioco di potere, con comunicazioni ambigue che lasciano l’altra persona disorientata e confusa.

All’interno di una relazione di questo tipo – sbilanciata in termini di riconoscimento, potere, dare, avere – può crearsi un legame disfunzionale fatto di azioni e reazioni che si rinforzano reciprocamente in un gioco a cui è difficile mettere fine: si può parlare di dipendenza.

La psicoterapia è uno strumento di cambiamento per entrambi gli attori coinvolti in tali relazioni distruttive ma vi deve essere una richiesta autentica di cambiamento. Deve essere la persona stessa a sentire la necessità di cambiare riconoscendo che qualcosa non va. L’obiettivo è la comprensione delle dinamiche relazionali del presente con il partner e le dinamiche del passato con la famiglia d’origine, in quanto gli schemi di interazione disfunzionali sottostanti al problema sono da ricercare nelle relazioni affettive significative della persona.

Dott.ssa. Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta Sesto San Giovanni (Milano)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *